Roma – Mercoledì 24
Novembre 1976 di Gino Grassi Grande successo a Milano della mostra di Giannetto Bravi, un artista napoletano di indiscutibile talento che espone alla galleria Milano ed è presentato sul catalogo da Gillo Dorfles, Pierre Restany e Lea Vergine. Bravi, napoletano geniale, s’è visto costretto ad abbandonare la città per diventare effettivamente qualcuno. Come Del Pezzo e Biasi e come tutti gli artisti che non hanno trovato, per molti motivi, comprensione da parte di un’opinione pubblica, vi-sceralmente portata a respingere le forme d’arte che non sembrano saldarsi con la tradizione storica. Bravi a Napoli aveva lanciato una scultura in multipli, la valigia in metallo. Che aveva suscitato la curiosità di un pubblico meno colto e, in qualche caso, una reazione proprio tra gli spettatori più culturalmente provveduti. Tanto che il Nostro la valigia, quella in pelle e definitiva, l’aveva fatta lui e se n’era partito per Milano. Ma può un napoletano intelligente vivere lontano dalla propria città senza ricordarla a modo suo, nelle opere? Certamente no. E Bravi, seguendo l’esempio di Del Pezzo più che di altri, ha voluto connotare la propria origine con simboli ben precisi che possono apparire agli sprovveduti legati alla ritualità partenopea ma che invece centrano proprio un discorso sull’oleografia storicizzata e corrente a proposito di Napoli: che Bravi ricorda attraverso cartoline “affrancate” da piccoli ready-mady. L’oleografia, insomma, viene usata contro l’oleografia e il dato mnemonico si materializza in una immagine emblematica. Certo, la cartolina di Bravi assume un valore di seria-lità ma rappresenta nello stesso tempo, un rapporto preciso tra l’immagine e la realtà. Napoli, sembra reinventata non più nei suoi simboli storicizzati ma in quelli, probabili o improbabili, generati dalla fantasia che non rimane tuttavia fine a se stessa. Come a dire che Bravi si serve di codici ben chiari per articolare un’alfabetizzazione meno chiara ma che ha il pregio di non prescindere dai connotati autentici della città. |