EROTIC COLLECTION
Il mio amico Bruno mi
aveva salutato dicendomi: "Quando ritorno a Napoli ti spedisco io
delle belle cartoline, so dove trovarle". Io annuii senza molta
convinzione ma, comunque, contento di poter arricchire la mia collezione.
Non passarono due settimane che mantenne la promessa. A peso, palpando la
busta che le conteneva, avrei detto che ne erano un centinaio.
Un po' come il collezionista di francobolli o di qualsiasi altra cosa
vogliate, incominciai a guardarle con un certo gradevole piacere fisico.
Procedeva tutto per il meglio: alcune si prestavano, come da soggetti
richiesti, magnificamente per il mio lavoro, ma più della metà erano
cartoline porno che al momento mi sembravano inutilizzabili e quanto
speso, a quel punto, era eccessivo. Quindi con un po' di risentimento
ripensavo al mio amico Bruno: il solito Bruno ... l'eros gli era tutt'ora
compagno. O forse voleva ricordarmi che eravamo fatti della stessa pasta?
Certo avevamo respirato insieme, vicini di posto, la nebbia fumosa ed acre
di Nazionali Esportazione del Salone Margherita di Napoli, beati dello
striptease della soubrette di turno, dal trucco impossibile e calzamaglia
a rete con buchi e rattoppi vistosi. Ma erano trascorsi tanti anni.
Sta di fatto che dopo quella prima sensazione di fastidio e, se vogliamo,
di lieve irritazione per avermi procurato delle cartoline non richieste,
mi ritrovavo, attratto mio malgrado, a riguardarle una dopo l'altra con
molta attenzione, teso a coglierne qualche particolare segnale che mi
fosse sfuggito alla prima osservazione ... quel "punctum" tanto
amato da Roland Barthes.
Niente da fare, nulla mi "pungeva" più di tanto, eppure quasi a
contraddirlo ero sempre più portato dal "mi piace/ non mi piace, I
like/I don't" al "to love". E così fu. A furia di
riguardarle, finii per amare quei simulacri di immagini. Il tempo aveva
cancellato, ai miei occhi, ogni volgarità o, comunque, non era più
rilevabile il fine per cui erano nate. I loro atteggiamenti mi apparivano
gentili, senza malizia, addirittura pudichi. Il loro sguardo, ormai
innocente, era rivolto non più ai mille e mille uomini a cui il mercato
le aveva destinate, ma ad uno solo tra i mille che avesse saputo coglierne
la femminile dolcezza.
Giannetto Bravi,
Dicembre 1996
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