Fotographia - Maggio 1997 Giannetto Bravi è un artista che si esprime attraverso elaborati fotografici per origine e aspetto. Sulle nostre pagine è già passata la rapida segnalazione di una sua mostra, allestita alla Galleria Aquifante di Busto Arsizio, in provincia di Varese, all’inizio dell’anno. Proprio in occasione di quella raccolta intitolata al Cinema del Barbiere, dopo aver raccontato l’ispirazione e i richiami dell’operazione, Giannetto Bravi prometteva che presto avrebbe completato la sua retrospettiva in ricordo dei colori pastello e delle inquadrature dai contorni grossolani e marcati del passato (idoli giovanili ormai perduti), con un ulteriore capitolo relativo a “quell’odore cipria da bordello” che pure caratterizzò il costume degli anni Cinquanta. Un poco rispettando quella promessa, un poco contravvenendola, Giannetto Bravi sta per esporre la sua interpretazione di Erotic Collection al Museo Ken Damy di Milano (via Pastrengo 12; dal 14 maggio all’8 giugno; martedì-sabato 15,30-19,30). La promessa è mantenuta nel senso che di figure oggettivamente erotiche si tratta ( ma nessuno si aspetti la banale offerta esplicita dei nostri giorni). Ma allo stesso tempo, la promessa non è mantenuta, perché Giannetto Bravi si è spostato dai calendarietti in busta profumata (è questo l’”odore di cipria da bordello”) che negli anni Cinquanta il barbiere offriva ai propri clienti, con fare ammiccante e di complicità. L’odierna Erotic Collection, che si compone di tele di grandi dimensioni, dalle tessere multiple 40x50 cm agli ingrandimenti 100x70 e 100x142 cm, nasce da una reinterpretazione di cartoline postali a tema. “A furia di riguardarle, ho finito per amare quei simulacri di immagini. Il tempo ha cancellato, ai miei occhi, ogni volgarità o, comunque, non è più rilevabile il fine per cui queste cartoline erano nate. Gli atteggiamenti antichi mi appaiono oggi gentili, senza malizia, addirittura pudichi. Lo sguardo, ormai innocente, è rivolto non più ai mille e mille uomini a cui il mercato le aveva in origine destinate, ma ad uno solo tra i mille che avesse saputo coglierne la femminile dolcezza. |