Vivere Milano La Stampa - 4 Ottobre 2003 Dalle cartoline del Vesuvio agli autoritratti di Van Gogh è il museo dei musei di Bravi di Rachele Ferrario

Il signore in divisa seduto a sorvegliare le opere non è il custode. E “La fiumana” di Pellizza da Volpedo, così come la Dama del Pollaiolo o l’autoritratto di Van Gogh sono riprodotte su cartoline: lo stesso soggetto è ripetuto quattro, sei, otto o dodici volte e racchiuso in cornici importanti. Accanto la legenda e le schede delle opere così che il visitatore possa riconoscerle dopo aver esercitato la memoria visiva. Così Giannetto Bravi rappresenta il museo dei musei, l’ideale di una raccolta d’arte antica, riproducibile da ognuno (in galleria ha lasciato un testo con istruzioni precise) e moltiplicabile all’infinito.
Da molti anni Bravi basa il proprio lavoro su cartoline comprate in negozio alla ricerca del carattere popolaresco e folkloristico: lo dimostra la serie Ope-razione Vesuvio realizzata negli anni ’70 con Pierre Restany (di cui alla Galleria Milano sono esposti alcuni esempi) insieme ai libri d’arte (i 27 paesaggi ripetuti del Vesuvio, i 70 paesaggi di Capri, pubblicati dalle Edizioni Pulcino Elefante). In quest’ultima riuscita installazione Bravi, che ha raccolto le cartoline in viaggio per musei e mostre, gioca sul particolare di opere note: il trittico di Giovani Bellini ai Frari di Venezia, la Madonna di Raffaello del Kunsthistorisches Museum di Vienna, il San Michele Arcangelo di Piero della Francesca del Poldi Pezzoli.