Informa Zona - Sabato 23 Aprile 2005 La mostra aprirà i battenti a Napoli il prossimo 29 aprile “Valige Bravi per un viaggio nel passato: 1969 – 1973“ (Red.Cron)

Ha quasi le valige pronte Giannetto Bravi, il noto cittadino cislaghese che è in partenza per Napoli.
Sarà nella città partenopea che inaugurerà il prossimo Venerdi 29 Aprile, la sua mostra dal titolo “Valige Bravi per un viaggio nel passato: 1969-1973”. La personale di Giannetto Bravi, proposta da Dina Caròla, storicizza un periodo della sua attività di artista di adozione napoletana del periodo che va dal 1969 al 1973. Alle opere di questo periodo, si aggiungono altri lavori di anni successivi, legati al tema particolare del Vesuvio, un’icona per Napoli. Le opere “Valige con catene”, in metallo brunito, nichelato e dorato, furono presentate sia al Centro Dina Caròla che a Milano, presso la storica Galleria Apollinaire nel 1971. Oltre a questi pezzi, vengono riproposte valigette in cartone pressato e serigrafato che Giannetto Bravi realizzò per “l’operazione Vesuvio”, inventata dal celeberimmo critico d’arte Pierre Restany e sostenuta attivamente da Gianni Pisani. L’operazione di Bravi, consisteva nell’invaligiamento metaforico del cono vulcanico al fine di preservarlo dalla speculazione edilizia di quegli anni. Con artisti italiani e stranieri, diede vita ad un evento internazionale ancora con sede espositiva presso il Centro Dina Caròla.
In occasione di questa nuova mostra che, come detto, aprirà il prossimo 29 Aprile, è stata realizzata appositamente, sulla base di un prototipo del 1973, una serie di 25 multipli, in metallo dorato, numerati e firmati dall’artista. Ecco cosa dice di lui Fabrizio Rovesti: ”Ritroviamo Bravi nel 1971 al milanese Centro Apollinaire, quando espone “Valige con catene” oggetti veri e propri di metallo al cui interno sono visibili delle catene… Osserva Pierre Restany nell’introdurre la mostra: “Bravi, da buon romantico, ha optato senza equivoco per le gioie profonde della solitudine a due, per i più dolci legami d’amore.” Valigette e atteggiamento romantico, dolce legame con il suo vulcano, saranno alcune delle componenti nell’Operazione Vesuvio intrapresa l’anno seguente. E di nuovo dice Pierre Restany: “… proposi ai napoletani la conversione dei bordi della cima del Vesuvio in un parco culturale internazionale, aperto agli artisti di tutto il mondo… Credo che l’Operazione Vesuvio ha toccato Giannetto Bravi al cuore della sua sensibilità profonda di napoletano.” A seguire, c’è stata l’esposizione delle valige numerate e di alcune stampe fotografiche. Di nodale importanza, anche il lavoro successivo con l’invio di cartoline postali del Vesuvio indicando il luogo preciso in cui il destinatario doveva prelevare un pezzo di montagna da riportare in tempi migliori, dopo la speculazione e-dilizia. Conclude Restany: “l’unico che ha voluto andare oltre nell’intervento sul Vesuvio è stato proprio Bravi…. Ho ricevuto durante la prima metà del 1973, sei mesi dopo l’inizio dell’operazione, una serie di cartoline postali del Vesuvio come testimonianza dell’azione prolungata di Bravi su questa natura stessa.” Un artista che sicuramente ha molto da dire e da trasmettere e che vale la pena di conoscere meglio attraverso le sue opere e le sue mostre.