I numeri della Quadreria di Bravi

Giannetto Bravi si tuffa nel mare della globalizzazione.

Immagini di capolavori d’ogni tempo e luogo finiscono moltiplicati nel mare magnum della sua Quadreria. Gran parte della letteratura critica sul suo percorso artistico basata sull’idea di una napoletanità pervasiva viene per il momento accantonata, mentre sembra assumere rilevanza il concetto di "maniacalità del collezionista". I numeri della proposta, che da qualche tempo a questa parte l’artista viene elaborando, sembrano parlare chiaro.

Il progetto al Museo Capodimonte prevede la collocazione di 360 quadri, tra Ritratti e autoritratti e Fiori, nature morte, paesaggi e paesaggi con figure, ai quali si aggiungono lavori storici di metà anni Settanta e libri d’artista. Considerando soltanto i quadri, risulta un impiego di olte 2.000 cartoline, tenuto conto di una media ponderata di 6,2 pezzi per lavoro.

Ma Bravi ha selezionato le opere tra i 2500 quadri realizzati sino al 31-5-2006 (dato ufficiale festeggiato con una cena offerta agli amici), dal che risulta, a tale data, un impiego di oltre 15.000 cartoline.

Le immagini le ha raccolte negli spazi museali di mezza Europa. In alcuni casi chi scrive può dire "c’ero anch’io", ricordando come nelle ultime sale espositive l’artista, se accompagnato, suole allungare il passo per giungere prima degli altri al bookshop e fare i suoi acquisti meditati.

Sembrerebbero, quindi, presenti tutti gli ingredienti di un processo d’accumulo ossessivo tipico del collezionista, in cui convivono ansie e piaceri. Ma ciò non significa che Bravi sia un collezionista. A che servirebbe possedere più cartoline con lo stesso soggetto?

Il fatto è che il Nostro intende dirci altro. Vuole rivendicare - sulle pareti di una galleria, sulle pagine di un libro o di un giornale, nelle coscienze dei critici d’arte - un primato: quello dell’artista che ha investigato il ready-made "cartolina" in tutte le sue dimensioni: percettive, emozionali, linguistiche, formali, spaziali, temporali, iterative e così via.

Repetita iuvant.

Fabrizio Rovesti