Corriere di Como – 26
agosto 2007. Giannetto Bravi. Memorie in cartolina di Lorenzo
Morandotti La memoria conserva le immagini del passato, come testimonianze e frammenti di esperienza. In seguito le classifica e le elabora, sulla base di schemi che a loro volta dipendono da molteplici circostanza ambientali, sociali e culturali. Tale concetto è alla base della ricerca artistica di Giannetto Bravi, che ha dato vita a una collezione unica al mondo, allestita con certosina pazienza e ironia. Bravi, nato a Tripoli nel 1938, è artista molto apprezzato dalla critica. Vive e lavora a Cislago, in provincia di Varese, ma è noto a livello internazionale per il suo lavoro ed è stato “scoperto” dal papà della Transavanguardia Achille Bonito Oliva nella Galleria Fiamma Vigo di Roma esattamente quarant’anni fa, nell’ormai lontano 1967. Tra i suoi estimatori si sono avvicendate nel corso degli anni firme prestigiose del Gotha della critica, quali Pierre Restany, Lea Vergine, Gillo Dorfles e Angela Vettese. Di recente a Napoli, città in cui ha vissuto a lungo, Bravi ha proposto nel prestigioso Museo di Capodimonte la mostra Museo di tutti i Musei con ben trecentosessanta opere, ognuna delle quali realizzata assemblando cartoline con il medesimo soggetto riguardante capolavori d’ogni tempo raccolte nei book-shop dei musei di mezza Europa. L’allestimento espositivo dei quadri, racchiuso in particolari cornici colorate, rimanda alle antiche quadrerie, ad esempio quella di Palazzo Pitti. In cui le opere sono sovrapposte numerose sulle pareti. Una parte di questi lavori ora approderà a Como. Bravi infatti, da domani, inizierà ad allestire la mostra Quadreria d’Arte. 150 Ritratti-Autoritratti, personale che aprirà i battenti, con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura cittadino, venerdì 31 agosto alle 18 nella bella cornice della ex chiesa di San Pietro in Atrio, in via Odescalchi. Per realizzare i suoi collages, che ricordano, per intenti e tecnica, quelli più “naif” dello scrittore torinese Guido Cernetti conservati alla Biblioteca Cantonale di Lugano, Bravi assembla, ritocca e riproduce immagini recuperate da manifesti, locandine di pellicole cinematografiche e cartoline di vario genere e consumo, insomma una serie di “episodi visivi” per lo più rimossi o dimenticati. Qualche anno fa, Bravi aveva esposto una selezione del suo museo nella personale Pas-de-deux, alla storica galleria “Mosaico” di Chiasso. In quel caso, si trattava di tele derivate da cartoline francesi degli anni Venti, da fotografie di contenuto erotico, di immagini legate al mondo del cinema e dell’arte. Ora, come precisa uno dei curatori dell’evento lariano, Roberto Borghi, “il fatto che, nel caso di questa mostra tutte le cartoline rappresentino immagini di ritratti o autoritratti è poco rilevante. Il vero soggetto dei più recenti lavori di Bravi non è infatti l’opera d’arte, né la sua riproduzione di benjaminiana memoria, e nemmeno la sua micragnosa mercificazione, ovvero la sua riduzione a gadget mal realizzati e di cattivo gusto. Il vero soggetto della dettagliata e ossessiva operazione che va sotto il nome di Quadreria d’arte è proprio lui, il museo, griffato o scalcinato che sia, purché consenta di stare al riparo dalla vita”. La mostra proseguirà fino al 29 settembre (Orari: mar.-ven. 15-19.30, sab. e dom. 10-12.30 e 15-19.30). |